La parola “crisi” dal Greco porta con sè un significato più profondo della semplicistica definizione di momento difficile, turbamento. “Krisis” infatti vuol dire scelta, dal verbo krino: distinguere, separare.
La sua saggia etimologia ci racconta che la crisi non è altro che un momento di scelta, di decisione forte.
Le crisi esistono e sono uno dei tanti momenti che la vita ci mette davanti.
L’attraversare una crisi è quindi la scelta che, volenti o nolenti, siamo chiamati a compiere.
La crisi sanitaria del Covid-19 sta avendo un enorme impatto sulle imprese non solo nel nostro paese ma anche in tutto il mondo.
Negli ultimi 100 anni non c’è mai stato un fenomeno di questo tipo che ha provocato uno shock della domanda tale, dovuto al confinamento dei cittadini nelle loro case, potendo comprare solo prodotti di base, e portando ad una paralisi dell’offerta di molte catene di produzione per la mancanza di materiali.
Non dobbiamo aspettarci, quando la pandemia COVID-19 passerà che torneremo di nuovo alla realtà degli anni precedenti. La sfida che affronteremo sarà una “nuova normalità”. La fase successiva alla crisi è che le aziende sono chiamate a reinventarsi per la “nuova normalità” che verrà.
Molte dinamiche e processi aziendali sono mutati per sempre. In questa nuova realtà senza precedenti, siamo tutti testimoni di una drammatica ristrutturazione dell’ordine economico e sociale. La crisi apre la possibilità a clienti, mercati ed ecosistemi di passare a un nuovo equilibrio. Quindi molti dei nuovi comportamenti forzati dalla crisi probabilmente rimarranno nuove abitudini anche dopo che la pandemia sarà passata.
In questo momento storico è indispensabile far evolvere il proprio business per rendere questo cambiamento globale in un’opportunità positiva e produttiva per il futuro.
La società e così anche il business, per natura tendono sempre al cambiamento e proprio ora, a causa di una forza maggiore si apre una nuova sfida per tutti. Gli imprenditori sono chiamati a strutturare una nuova mappa in cui posizionare il proprio business e capire come indirizzarlo verso i settori favoriti dalla crisi, a conoscere le nuove regole del gioco e acquisire nuove competenze per adattarle al proprio settore.
Queste le domande che un imprenditore dovrebbe porsi per creare un nuovo asset aziendale:
Quali opportunità può sfruttare la mia azienda durante la crisi?
Come posso adattare il mio portafoglio di prodotti e servizi alle nuove priorità dei miei clienti?
Quali progetti dovrei fermare, continuare e quali congelare?
Sicuramente la crisi d’impresa ha portato le aziende alla trasformazione digitale, ad ottimizzare la customer experience, a testare la propria flessibilità operativa e sviluppare nuovi ecosistemi.
La crisi non riguarda solo le aziende ma ognuno di noi è chiamato a rispondere prontamente ed efficacemente agli eventi imprevedibili della vita per non lasciarsi sopraffare.
E Come afferma Daniele nel suo libro “7 giorni per volare”, edito da Sperling & Kupfer di Mondadori:
“Solo i mari agitati formano gli uomini”, sono proprio i momenti di crisi che permettono agli uomini di affrontare le situazioni e ribaltarle, trasformale in occasione di rinascita, di individuare la propria la meta, di sprigionare il proprio talento insito in ognuno di noi.
Come ci ha mostrato la teoria dell’evoluzione, a sopravvivere al cambiamento non è il più forte, ma chi saprà adattarsi al cambiamento ed evolvere!
E tu sei pronto al cambiamento?